Con questo post si chiude il mio anno sul mio blog, un anno in cui ho mantenuto un ritmo editoriale importante per uno come me che ama scrivere, ma non ha mai tempo di farlo. Una fine, quindi, che non è altro che un momento per prendersi una pausa e ricominciare. Perché in fin dei conti, nulla mai, davvero, finisce, e nella tiepida ricorrenza della quotidianità, tutto non fa che trasformarsi ed evolversi continuamente. Perché come l’acqua, anche io non sono la stessa persona del mio primo post, ma in fin dei conti lo sono.

Tanti parlano di Marketing e Branding come se fossero la stessa cosa, il primo con ripercussioni sul breve periodo, il secondo sul lungo. Ma a pensarci bene, sono due concetti molto diversi. Il Marketing raccoglie tutte quelle attività che sono propedeutiche alla vendita. Il Branding, invece, si occupa di una dimensione meno gestibile, quello che gli altri pensano di te, e dicono di te. Certo, sono correlate, ma commetteremmo un errore a pensare che in fondo siano la stessa cosa!

Lo sapevo, alla fine della giornata il Capo Reale non era quello che sembrava. Solo un altro per cui la relazione pesa di più della competenza. Uno per cui è facile dare ragione al lecchino di turno (ed è facile pensare che uno che si mette one-down lo sia, del resto). Ma non demordo. Sono convinto che il Buon Capo da qualche parte esista, anche se forse non lo troverò mai.

Sono una di quelle persone che la doccia è una delle ultime cose prima di andare a letto. In un certo senso, sancisca il momento di transizione definitivo tra il tempo che dedico alle relazioni, agli altri, allo studio, alla crescita, e quello che dedico esclusivamente al piacere personale.

Un po’  come se lavando via le fatiche della giornata, fossi finalmente pronto per godermi un piccolo attimo di tranquillità.

Il Piacere è una sensazione pericolosa, forse la più pericolosa. Solo il piacere, infatti, ha il potere di metterti contro il tuo più grande nemico, te stesso, che ti guida in luoghi dove tu non vorresti mai andare.