Cosa succede se si usano soluzioni standard per risolvere i problemi organizzativi?

Quando si affronta un cambiamento organizzativo spesso ci si fa supportare da una società di consulenza, magari importante, ed è giusto che sia così. Ci sono gli organigrammi da riscrivere, la gestione contabile e fiscale che cambiano, magari un nuovo statuto, dei licenziamenti o delle assunzioni, o ancora dei movimenti interni. E formazione, tanta formazione naturalmente.

Non sempre, però, questo crea gli effetti sperati. Quando i cambiamenti sono imposti dall’alto, si creano resistenze, frizioni. In alcuni casi, vere e proprie fazioni, i vecchi dell’azienda, e i nuovi, che magari hanno anche posizioni valoriali molto diverse. I primi molto focalizzati sulla mission dell’azienda; i secondi concentrati più su una visione di economicità, e crescita nel breve periodo.

Il Problema

L’azienda mi chiama perché vive una situazione di forte tensione interna: in seguito a un cambiamento organizzativo già avvenuto si sono create delle fazioni al suo interno: la vecchia guardia, contrapposta alle nuove leve. Gli obiettivi dell’azienda sono chiari, e sembrano dare ragione alle nuove leve. La vecchia guardia, però, oltre a una consapevolezza operativa molto maggiore, è estremamente focalizzata sulla mission aziendale, e per questo tende ad avere le spalle coperte dalla proprietà.

Gli effetti visibili della presenza di queste fazioni sono quantomai evidenti: nervosismo generalizzato, piccoli progetti che vengono completati in mesi anziché in giorni, e in alcuni casi gente che urla nei corridoi, con scoppi di rabbia incontrollati.

La richiesta è aiutare le persone a essere maggiormente collaborative, in modo che si evitino le situazioni di maggiore tensione, e i progetti aziendali vengano portati avanti con un maggior livello di efficienza.

Il lavoro svolto insieme

La richiesta dell’azienda non arriva attraverso la proprietà, come tipicamente accade in casi simili, ma dall’Ufficio Risorse Umane, che mette subito in evidenza come non sia possibile coinvolgere la proprietà nell’attività svolta. Questo è un forte limite, perché agire anche con il coinvolgimento dell’apice della piramide aziendale permette di ottenere un risultato molto più pervasivo a livello sistemico.

Abbiamo quindi definito insieme le persone chiave su cui si sarebbe dovuto focalizzare il lavoro, e dei risultati tangibili per verificarne l’effettiva buona riuscita.

L’attività si è svolta con la formula della consulenza mascherata da formazione: ad una giornata di formazione sul Problm Solving di base sono seguite altre quattro mezze giornate dedicate all’analisi e alla risoluzione dei problemi interni che le persone vivevano, guidate in modo che emergessero soprattutto le situazioni sollevate dall’azienda.

Oltre al tema della scarsa collaborazione tra la vecchia guardia e le nuove leve, sono emerse anche difficoltà di relazione con la proprietà dell’azienda, stranamente anche da parte della vecchia guardia, tanto che il problema principale non sembra essere gli screzi tra le persone presenti in aula, che comprendevano la necessità di una collaborazione efficace, quanto la comunicazione spesso confusionaria e contraddittoria da parte della proprietà.

Per questo, nel corso delle giornate trascorse insieme abbiamo cercato di comprendere in che modo gestire la comunicazione tra loro, ma anche ottenere più informazioni, chiare, da parte della proprietà.

I Risultati

Alla fine delle giornate trascorse insieme i partecipanti stessi hanno riportato una situazione comunicativa e relazionale tra loro più serena, con meno eccessi, e urla nei corridoi. L’Ufficio Risorse Umane, inoltre, che ha commissionato il lavoro svolto, ha segnalato una maggiore proattività nella gestione dei progetti, che si è tradotta nel passaggio da una mentalità “questo non è un mio problema” a un approccio “cosa posso fare per“.

I risultati sono stati relativamente limitati, visto il mancato coinvolgimento della proprietà, che avrebbe dato una spinta enorme in più al processo, ma l’impatto sui partecipanti e l’azienda nel complesso è stato decisamente positivo.