Il Micromanager
Non è che non capisca il micromanager.
Voglio dire, alla base c’è un pensiero ansioso. La paura che non tutto ciò che si segue arrivi a quell’impossibile livello di perfezione che rappresenta in qualche modo un perverso ideale da raggiungere.
E quindi si controlla. E si microgestiscono anche i dettagli. E così le persone smettono di assumersi responsabilità, perché tanto, anche nelle più piccole banalità, la responsabilità è di qualcun altro.
Perché in fin dei conti, il micromanager è un burocrate, e lui non può farci niente.
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