Sono un Demotivato (e dovresti esserlo anche tu)
Qualche giorno fa parlavo con un ragazzo, che mi raccontava che è uno a cui basta poco per motivarsi, per essere felice e soddisfatto di ciò che fa. Per metterci tutta l’energia di cui è capace. Beato te, gli ho risposto. Per me, invece, è difficilissimo.
Sono un Demotivato, e non mi vergogno ad ammetterlo. Uno che non ama svegliarsi la mattina presto per andare a trovare il cliente che inizia alle 8:30. Uno che se non vede che sta andando nella direzione giusta abbandona gli sforzi.
Non sono tenace. Non sono uno che continua a sbatterci la testa finché non ci riesce. Insomma, sono uno che se non raggiunge i suoi risultati si demotiva molto molto in fretta.
E in effetti, questo non è mai stato un problema. Piuttosto una risorsa.
Dal mio punto di vista, la motivazione, oltre a essere una roba molto difficile da definire, è assolutamente sopravvalutata. Motivata è la Rana che quando sente che la temperatura dell’acqua si alza, e finisce bollita nella pentola. Motivato è chi cammina sui carboni ardenti, quando tutto sommato basta passarci intorno. Io, invece, e lo dico spesso, sono un pigro. Per motivarmi ho bisogno di raggiungerli davvero gli obiettivi che mi pongo, o almeno rendermi conto che sto percorrendo la strada giusta.
Quando ho iniziato a praticare Arti Marziali, o a studiare Comunicazione (le due cose sono quasi intercambiabili da questo punto di vista) sapevo che sarebbe stata una strada lunga. Sapevo che probabilmente mi ci sarebbero voluti molti anni prima di potermi sentire davvero un maestro, in grado di insegnare agli altri. Ma conoscevo la direzione da percorrere. Dei passi che facevo in avanti riuscivo ad accorgermi. Insomma, la motivazione la trovavo nel viaggio bellissimo che tutt’ora sto percorrendo. Certo, le difficoltà ci sono, così come gli ostacoli da superare, ma l’obiettivo mi è chiaro. E gli ostacoli semmai lo rendono più sfidante.
Io sono un demotivato, perché so che a quegli obiettivi ci posso raggiungere. Non ho bisogno di camminare sui carboni ardenti, per sapere che posso riuscirci.
L’approccio strategico, non a caso, non parla di motivazione, ma in un certo senso la usa, perché parla di problemi o obiettivi. Insomma, parla di quelle cose da cui vogliamo scappare, o verso cui corriamo. E la potenza del cambiamento sta nel fatto che cambiando spesso anche piccolissime cose generiamo quell’effetto valanga che ci porta a fare enormi passi avanti, spesso con pochissimo sforzo.
Insomma, a cosa mi serve la motivazione se ho un obiettivo da raggiungere? Se ho un problema da risolvere?
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