E poi ho scoperto che avevo del tempo libero
Credo che nella società contemporanea il tempo, e in particolare il tempo libero, sia un bene di lusso. E più cresce la nostra ricchezza, più il tempo libero diventa prezioso da ottenere.
E non penso serva andare a vedere le vite di Warren Buffett o Richard Branson. Ho conosciuto piccoli imprenditori le cui aziende fatturavano poche centinaia di migliaia di euro, che non riuscivano ad avere del tempo libero perché le loro vite erano totalmente assorbite dalla loro quotidianità. Insomma, diciamocelo, ho sentito cassieri del supermercato lamentarsi perché lavoravano i weekend, o sotto le feste. Parliamo di persone che quando escono dal lavoro timbrano il cartellino, e non devono preoccuparsi di nulla fino al giorno dopo. Persone che quel lusso del tempo libero ce l’hanno eccome. E magari non lo apprezzano. Non lo usano.
Io faccio il consulente da ormai qualche anno, e in qualche modo sono abituato all’idea che il mio lavoro non smette mai. Te ne rendi conto quando ti scopri a sognare conversazioni che hai avuto con i tuoi clienti. E se, da una parte, mi sarebbe facile lasciarmi assorbire completamente dal mio lavoro, dall’altra conoscendo la cultura orientale e praticando arti marziali da un po’, sono perfettamente consapevole di quanto il tempo abbia valore, e quello sprecato non torni più.
Ma intendiamoci, questo non significa che abbia l’esigenza di riempire ogni istante della mia vita in modo produttivo, anzi. Sono uno che riconosce il grande valore dell’ozio. Oziare per me significa non fare nulla. Concettualmente, stendermi sul divano, e osservare il soffitto bianco, o dare acqua alle piante.
Cosa rende differente l’ozio, anche quello più spinto, dallo spreco di tempo? Dal mio punto di vista sono proprio le filosofie orientali a darci una risposta in questo senso: la focalizzazione sul qui e ora. Insomma, se mi sto concedendo un istante di relax, a guardare un film, giocare a un videogioco, leggere un libro, o anche riposarmi sul divano, quello che fa la differenza è il modo in cui lo faccio. Se mi sto godendo il momento, e sto catturando il piacere dell’istante, allora sto oziando in modo produttivo. Se, viceversa, la mia attenzione sta venendo rubata e io non sono né qui né ora, allora sto sprecando il mio tempo.
Il che ci porta a scenari paradossali. Spesso ci facciamo prendere dall’ansia, perché ci sembra che quando stiamo oziando stiamo perdendo tempo, e quindi riempiamo le nostre ore con attività da fare, che drenano costantemente le nostre energie. Poi quando ci mettiamo finalmente a lavorare ci mettiamo il doppio del tempo, perché da una parte non riusciamo a dare il massimo, vista la stanchezza che ci assale, dall’altra continuiamo a farci rubare l’attenzione dalle mail, dai social network, o dalle distrazioni che costantemente ci coinvolgono.
Insomma, non sono mai stato uno che aveva l’ansia di riempire ogni istante della sua vita, ma sono ormai diversi mesi, se non anche anni, che tendo a essere sempre focalizzato. Mentre lavoro sto lavorando. Mentre mi rilasso, mi sto rilassando, e lo sto facendo davvero. E da ozioso quale sono, tendo a ritagliarmi dei momenti di relax, anche a scapito di attività che continuo a procrastinare, ma sai cosa, va bene così.
Perché l’oggi è adesso, e non tornerà più.
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