Errori

Sbagliando s’impara. Questo, almeno, era quello che ti dicevano quando eri piccolo, cadevi e ti facevi male. Poi è arrivata la scuola, con i suoi voti, e l’idea che dovessi sempre dare il massimo. Che dovessi sempre fare meglio. Che l’errore fosse qualcosa da evitare, o peggio, qualcosa di cui vergognarsi.
Ma per fortuna non è così, e continuo a sbagliare. E ogni fallimento è una lezione, un’opportunità.

Cappelli

Nel mio lavoro mi capita di indossare diversi cappelli. Posso essere Coach. Spesso mi capita di essere Consulente. Talvolta anche Formatore.

Cambia il contesto, e il modo di relazionarsi con uno o più soggetti, ma il succo non cambia. Si tratta sempre di aiutare persone in un proprio percorso di crescita.

Formazione

C’è qualcosa, nella formazione, che mi riempie, sia nel momento in cui sono dalla parte di chi la segue, sia quando sono il docente. Perché ogni momento formativo, in fondo, non è che un dialogo tra le parti, in cui anche il docente ha la possibilità di ascoltare. Imparare. Crescere.

Ambivalenza

Essere ambivalenti è considerato uno di quei comportamenti ai limiti della sociopatia. Quando le persone non sono coerenti, integerrime perfino, la società tende, talvolta, a prendersela a male. Eppure, nelle relazioni, l’ambivalenza strategica è quella che funziona, quella che non fa annoiare, quella che permette di raggiungere i propri obiettivi. Essere ambivalenti significa, alla fine, saper cambiare.

Moda

La mia relazione con le mode, un po’ in tutti gli ambiti della mia vita, è ambivalente. Dovessi descriverla, direi che la moda mi piace conoscerla, non seguirla. Non sono mai stato uno che sente il bisogno di conformarsi a quello che pensa la gente, mentre mi piace prendere ciò che di buono c’è e reinterpretarlo a mio modo.

Punteggiatura

Anche le Relazioni hanno la loro Punteggiatura. Due persone che vivono lo stesso scambio comunicativo potrebbero averne due percezioni diametralmente opposte, poiché punteggiano lo scambio in modo diverso. Questo perché le relazioni non sono lineari, bensì circolari, e dove si mettono i punti fa tutta la differenza del mondo.

Spunti

Mantenere un piano editoriale come quello che sto seguendo non è scontato. Per questo leggo molto, in modo da avere numerosi spunti su cui condividere i miei ragionamenti. Ma quelli più interessanti vengono certamente dalle mie esperienze dirette, o dalle persone con cui entro in contatto, anche se solo in modo superficiale.

Semplicità

Sono una persona che tende a complicare tutto, a partire dal modo in cui pensa. Proprio per questo riconosco il valore delle cose semplici, quando lo vedo. Che funzionano esattamente come dovrebbero funzionare, e non fanno nulla di più, né nulla di meno. Per uno come me, questa forma di semplicità è spesso un obiettivo da raggiungere.

Un Gioco di Sguardi

Prima del tono di voce, molto prima del contenuto, lo Sguardo è il primo strumento di relazione tra due persone. Può dire molto, e come tutto il linguaggio non verbale accentuare il senso di un dialogo. Ma ancora prima di questo può comunicare apertura o chiusura. Vicinanza o allontanamento. Accoglienza o aggressività. Un modo di comunicare sottile, che nella sua raffinatezza in molti fanno fatica ad usare.

Assenza

Questo weekend ho avuto un incontro ravvicinato con una lastra di ghiaccio, che mi ha causato una brutta distorsione a una caviglia e una spalla lussata. Nulla di grave, se non che ora il mio braccio sinistro è inutilizzabile. Sono destrimane, quindi non è un grosso problema, ma d’altra parte, quando non hai più qualcosa a cui eri abituato ti accorgi di quanto prima, effettivamente, lo usassi. E l’assenza diventa molto più ingombrante della presenza.