Avete rotto a parlare di leadership

Non ho avuto molti capi nella vita. Quei pochi, però, erano abbastanza incompetenti. Sono abbastanza crudo nel descrivere la situazione, me ne rendo conto, ma non ha senso girarci troppo intorno.

Abitando in Veneto i miei capi sono stati principalmente titolari d’azienda che avevano avuto un moderato successo grazie ad una buona parlantina e alcune circostanze fortuite, ma soprattutto allo sfruttamento sistematico dei pochi dipendenti che erano riusciti a trattenere fino a quel momento. Perché si sa, il lavoro è scarso, e quindi le persone pur di lavorare si accontentano.

La mia è un’esperienza aneddotica, ma secondo molte statistiche è abbastanza comune: una percentuale assolutamente maggioritaria delle persone è disposta a prendere in considerazione l’idea di cambiare lavoro principalmente a causa del proprio capo.

Perché non hanno una buona relazione. Perché non lo rispettano. Perché non li valorizza. Il motivo preciso, in realtà, è irrilevante. Il punto è che lì fuori ci sono una marea di pessimi leader.

Il che è paradossale, se ci si pensa. Quante persone, lì fuori, si occupano di leadership? Se si guarda Harvard Business Review ci sono un’infinità di articoli su come fare meglio il leader. Se si ascolta qualunque podcast, o si legge qualunque rivista che parla di azienda l’argomento è sempre dei predominanti. E poi ci sono i coach, i consulenti, i formatori che si occupano di migliorare la leadership di tutti questi pessimi capi.

Lasciatemelo dire. Avete rotto a parlare di leadership.

Tutti qui a parlare di carisma. Di coaching leader. Di though leader. Di happyness manager. Ma non è che ci stiamo dimenticando le cose davvero importanti? Tipo le relazioni. La buona comunicazione. Ma anche la buona delega, che sta alla base del meccanismo stesso di leadership.

Mi capita spesso di parlare con imprenditori e manager che hanno provato tutto. Ma nonostante questo c’è questo o quell’altro dipendente poco produttivo. Quello che non funziona bene nel suo ruolo. Quello che guarda, appena l’ho assunto a tempo indeterminato la sua produttività è calata drasticamente.

E alla fine tutti si continua ad applicare sempre uno stesso stile di comando. C’è quello molto autoritario, e c’è quello che cerca di essere democratico, l’amico. C’è chi si prende, sinceramente, a cuore gli interessi dei dipendenti, anche troppo. E c’è chi hai fatto bene, ma perché non hai fatto meglio?

Alla fine siamo qui, in intimità, e possiamo dircelo. Basta ascoltare quelli che parlano di leadership. Di come ci si deve comportare per essere tutti felici e produttivi. E iniziamo a pensare agli obiettivi aziendali, che è meglio.

Insomma, non stupirti se, qualora volessi coinvolgermi in una consulenza non ti parlerò di coaching o di felicità, ma di obiettivi aziendali. Perché, per me, leadership vuol dire semplicemente questo.

E in fondo non ti preoccupare, se cerchi di adottare un modello di leadership specifico, alla fine andrà malissimo. E lo so, perché tra la mia famiglia e le aziende che ho visitato, ho avuto modo di vedere come tutto può, davvero, andare male!

E ricorda. Come ci dice la saggezza popolare, il pesce puzza sempre dalla testa.

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