Negoziare

Siamo seduti a un tavolo, impegnati in una trattativa. Il tema è irrilevante, ciascuno di noi porta ha un obiettivo, e un prezzo che è disposto a pagare per raggiungere l’obiettivo, e se stiamo negoziando, spera di ottenere il miglior prezzo, o il miglior obiettivo possibile.

In questo caso, il consiglio è uno e semplice. Più si comprende, e si vede la realtà dagli occhi dell’altro e migliore sarà l’esito. E talvolta, si riuscirà a trasformare quello che appare un gioco a somma zero, in uno a somma positiva.

Assertività

Sii assertivo, ti dicono. Andrai lontano. Se sei assertivo, le persone ti diranno più facilmente di . Accetteranno più facilmente le tue idee.

A meno che non siano diverse dalle loro, ovviamente. E non siano assertivi a loro volta. In quel caso ci sarà un’escalation simmetrica. Per dirla in parole povere, come mettere due galli nello stesso pollaio.

Sii assertivo, e sarai solo tu a vincere, o qualcuno più assertivo di te. Ma se vuoi che tutti vincano, forse potresti provare altro.

Dire no

Molti di noi vivono nel terrore di cosa potrebbe succedere dicendo di no. Al cliente. Al capo. Alla moglie. Agli amici.

Ma davvero, cosa potrebbe succedere rifiutando qualcosa, se è ragionevole farlo?
Non ci credete? Provate con qualcosa di piccolo. Un piccolo rifiuto a una piccola richiesta. Potreste scoprire che in realtà pensare a voi stessi vi fa sentire meglio, ma soprattutto ottenere di più.

La Gogna

La Gogna, si sa, non è mai passata di moda.

In ufficio (lo sapete, dai), si chiama il capo in un ambiente il più possibile pubblico inizia a insultarti, denigrando il tuo lavoro e i risultati che hai ottenuto.

Più o meno tutti ci sono passati, e di certo almeno una volta hanno assistito.

E per quanto sia un ottimo modo per sfogare i nervi, quante volte si può dire che abbia ottenuto risultati positivi? La buona comunicazione si fa in altro modo.

Sii te stesso

Uno dei miei paradossi comunicativi preferiti è quello del Sii te stesso. A ben pensarci, è impossibile non essere se stessi, ma contemporaneamente con queste semplici parole si spinge chi le riceve a prestare eccessiva attenzione al proprio comportamento, di fatto rendendolo artificiale e meno spontaneo.

Insomma, un ottimo modo per mettere in difficoltà qualcuno, in un compito che non si sente all’altezza di portare a termine.

Telemarketing

Forse, 20 anni fa il telemarketing funzionava.

Voglio dire, magari funziona ancora oggi. Magari ci sono persone che sono contente quando ricevono una telefonata da una persona, con un accento talvolta incomprensibile, che offre loro uno risparmio del centomila% su [inserire servizio random qui], magari mentre stanno cenando o sono in riunione.

E tanti saluti a chi, come me, parla di customer experience, e service design. Buon vecchio marketing vecchio stile, ti tartasso fino a quando non hai firmato con me. Poi tanti saluti.

Chissà perché i brand delle compagnie telefoniche non hanno mai un buon sentiment.

Avere torto

Avere torto è una brutta cosa, tutti lo sanno.

Non parlo solo di discussioni in cui c’è un vincitore e un perdente. Anche solo quando tu pensi di sapere una cosa, ma qualcuno ti dice che no, davvero, non è come pensavi.

In fin dei conti, andare oltre al bias è il modo migliore per imparare qualcosa, per crescere, una cosa che non si smette mai di fare.

Ecco perché parto sempre dal presupposto di avere torto. Anche quando ho ragione. In fin dei conti ho una sola vita di tempo per imparare tutto ciò che posso.

Alle volte penso ci sia qualcosa di rotto nel mio cervello, per questo motivo.

Mentire

Bisogna dire sempre la verità.

Questo, almeno, è quello che ti dicono. Tranne quando la dici a fin di bene, ovviamente. O menti ai tuoi figli perché non si mettano nei guai. O eviti a qualcuno una verità scomoda. O racconti solo una parte della verità. O la abbellisci.

Ok, lo ammetto, ho mentito. Mentire è lecito. Molto più che dire la verità, a ben vedere.

Verità

Qualcuno forse ha sentito la storia dei Ciechi e l’Elefante, che spiega in modo leggero un concetto molto costruttivista: ciascuno interpreta la realtà a proprio modo, non esiste nulla come una verità assoluta.

Ecco perché è semplicemente impossibile che ci sia qualcuno che ha ragione, e qualcun altro che ha torto. Come diceva giustamente Paul Watzlawick, ognuno ha ragione, dal suo punto di vista.

Il segreto per [inserire risultato motivante qui]

L’unico segreto è che non ci sono segreti, ma questo, probabilmente, lo sapete già.

Se esistesse una ricetta per essere migliori la seguirebbero tutti, e a quel punto non funzionerebbe più.

E anche questo, probabilmente, lo sapete già.