Scemo chi Legge (sì, esatto, proprio tu)
Oggi parlo di Politica, e la soddisfazione non me la toglie nessuno. La soddisfazione di dare dello stupido a tutti. Ai nostri politici, e alla gente che li vota; perfino a me stesso. Ma soprattutto a te, te che stai leggendo in questo momento.
Sei uno stupido.
O stupida, naturalmente, oggi siamo così attenti ad essere politically correct, e inclusivi, da dimenticarci come funziona la lingua italiana: quando parlo con un lettore impersonale uso il maschile, che in Italiano equivale a un genere neutro. E tutta quest’attenzione alle cose inutili la distoglie da quelle importanti. Ma sto divagando, permettimi di spiegarti perché sei uno stupido, o stupida.
Tra i molti contesti in cui la comunicazione viene usata, e studiata, trovo quello politico uno dei più affascinanti. Come spesso accade, anche in questo ambito non c’è nulla di davvero nuovo, ad esempio nei concetti di monopolizzare i Mass Media per influenzare le persone (in passato era la televisione, oggi è internet), o nell’avere un nemico comune, contro cui unire la massa. Ma anche il far leva sulle emozioni più viscerali, quelle che ci spingono all’azione prima ancora che il pensiero arrivi alla parte moderna del nostro cervello, e lo scatenare l’effetto folla.
Insomma, sei uno stupido e lo sono anche io, perché l’essere umano è in balia di se stesso, ed entrambi siamo facilmente manipolabili da qualcuno che sa come farlo. E alcuni politici sono molto bravi in questo. Il nome di Trump, negli Stati Uniti, balza alla mente, ma come non citare anche Salvini e Di Maio?
Mi torna in mente una citazione dal film Men In Black che descrive in modo allarmante la nostra società.
Perché tanti misteri? La gente è matura, l’accetterebbe.
Una persona è matura: la gente è un animale ottuso, pauroso e pericoloso, lo sai anche tu.
In comunicazione, in effetti, si parla di effetto folla, ad indicare il condizionamento che subiamo quando ci troviamo all’interno di un gruppo di persone, che ricordiamoci, può essere orchestrato anche da un singolo oratore. Senza dimenticarci, poi, l’information bubble, tipica dei sistemi informatici: ogni volta che visito una pagina e mi informo su un argomento, tutti i principali strumenti (a partire da Facebook e Google) tenderanno a mostrarmi altre informazioni coerenti con quella che ho già visualizzato.
Mettiamo insieme tutte queste cose, e ci rendiamo conto che senza nemmeno capire cosa sta succedendo ci troviamo galvanizzati nelle nostre opinioni, circondati da persone che la pensano come noi, e in balia di chi sappia utilizzare questi strumenti per il proprio tornaconto. Insomma, siamo degli stupidi, perché anche se sappiamo come funziona (beh, io lo so almeno) facciamo molta fatica ad andar fuori da questo meccanismo.
Se non ci credi, vai a visitare una pagina Facebook che si chiama Abolizione del Suffragio Universale, poi mi dici.
Insomma, dal mio punto di vista, la democrazia ha fallito. Finché l’uomo medio parlava di calcio e pontificava sulle scelte degli allenatori nelle osterie di paese, non c’era problema. Oggi persone che hanno studiato all’Università della Vita, ma anche persone comuni, che fanno vite normali, scrivono opinioni sui social su come si debba costruire un ponte, su quale debba essere la politica internazionale dell’Italia, sui vaccini. Persone che con la loro attività influenzano altre persone, aiutando il gioco politico. E hanno il mio stesso diritto di voto.
E tu sei lo stupido, il volano che ha permesso alla democrazia di fallire. E visto che sei stupido, il diritto di voto non lo meriteresti, così come non meriti la capacità di mettere bocca su decisioni che non sei in grado di prendere. Ma se anche, per assurdo, io e te fossimo persone serie, che non si fanno condizionare dal gioco politico, che vanno oltre questa manipolazione gretta, a cosa servirebbe? Solo ad essere le uniche due persone sane, in un mondo dominato dagli stupidi.
D’altra parte, in un mondo di idioti, l’unico vero idiota è l’intelligente.
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